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Primo Giorno Di Scuola


Fra poche settimane, per molti bambini che frequenteranno la prima elementare, suonerà la campanella del fatidico “primo giorno” di scuola, tappa e momento fondamentale della vita di ognuno.

Il primo giorno di scuola delle elementari è ricordato da tutti noi con emozione.

Chi non rammenta, il desiderio di conoscere la nuova maestra e i nuovi compagni, ma al tempo stesso il mal di pancia e la voglia di correre a casa; chi di noi non ricorda la gioia per il grembiulino e lo zainetto nuovo, la mano sudata che stringeva forte quella delle nostre mamme o dei nostri papà, che felici ed emozionati ci accompagnavano verso questa nuova agognata avventura.

Ingresso alla Scuola Elementare (oggi chiamata Scuola Primaria di Primo grado), momento tanto atteso per grandi e per piccini.

L’inserimento alla Scuola Primaria è sicuramente un momento evolutivo fondamentale: per il bambino, rappresenta un’esperienza nuova, ricca di prefigurazioni fantastiche che spesso intervengono nella percezione del nuovo ambiente rendendo più complesso il rapporto con le insegnanti, i nuovi compagni e le esperienze di apprendimento.

Solitamente i bambini sono curiosi e desiderano iniziare un nuovo cammino. I piccoli si sentono responsabili e desiderano apprendere ed esplorare nuovi ambienti, da qui l’interesse spesso spasmodico per il materiale scolastico, l’aspirazione a conoscere i compagni e le maestre.

Accanto al desiderio di fare nuove esperienze, il bambino potrà manifestare ansia e irrequietezza. Tali sentimenti sono indubbiamente collegati alla paura dell’ignoto e al senso di incertezza legato al dover fronteggiare compiti sconosciuti.

L’impegno alla Scuola Primaria soprattutto all’inizio dell’anno scolastico, sarà gravoso per il bambino, poiché gli verrà richiesto, di acquisire un livello di autonomia e di competenza diverso da quello demandato dalla Scuola dell’Infanzia. I cambiamenti che il fanciullo dovrà fronteggiare sono molti. Il bambino frequenterà un ambiente non più famigliare, regole e ritmi diversi che gradualmente dovrà assimilare e far propri.

Accanto al naturale stimolo verso la crescita e l’ interesse per le nuove attività, che si manifesta quando per esempio il bambino è entusiasta e dichiara di “non veder l’ora” che inizi la scuola, parimenti potranno emergere vissuti di insicurezza, regressioni sulle competenze già acquisite e sull’autonomia.

Dal confronto con la nuova realtà potranno, quindi nascere timori, disorientamento e comportamenti regressivi che se adeguatamente contenuti, rimarranno fenomeni legati alla fase di inserimento, che gradualmente si estingueranno.

Gli adulti che circondano i fanciulli devono fungere da contenitore delle tempeste emotive dei bambini e devono aiutare i piccoli a dare un nome ai propri sentimenti.

Questo aspetto è molto importante in quanto il bambino, a differenza dell’adulto che possiede la capacità di verbalizzare i propri vissuti, non ha ancora tale strumento e manifesta il proprio disagio diventando irrequieto.

Dalla parte dei genitori?

Ogni periodo evolutivo, che comporta l’acquisizione di autonomia dei propri figli, spaventa e preoccupa i genitori: spesso vedono i loro bambini ancora troppo piccoli per affrontare tali passaggi; si chiedono, quindi se loro figlio sarà in grado o meno di far fronte alle eventuali difficoltà.

È fondamentale che almeno i genitori siano in grado di verbalizzare le emozioni e i sentimenti che provano a riguardo, per aiutare i loro figli a vivere con serenità questa fase evolutiva di grande importanza.

È altresì importante, affiancare il bambino nella preparazione del materiale scolastico, nella scelta dello zaino e del vestitino da indossare il primo giorno di scuola. Tali attenzioni trasmettono sicurezza al bambino, lo sostengono facendolo sentire accompagnato in questa nuova grande avventura.

Dr.ssa Annalisa Villa

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