top of page
Cerca

Apollo e Dafne, L'amore incompiuto

25 Novembre Giornata Internazionale contro la violenza sulla donna



“Apollo l’ama e abbraccia la pianta come se fosse il corpo della ninfa; ne bacia i rami, ma l’albero sembra ribellarsi a quei baci. Allora il dio deluso così le dice: -poiché tu non puoi essere mia sposa, sarai almeno l’albero mio.-“

Ovidio

Ovidio ne "Le Metamorfosi” narra dell’amore incompiuto e non corrisposto tra il dio Apollo e la ninfa Dafne, il cui tragico epilogo è terribilmente attuale, poichè quasi quotidianamente siamo informati dai media, di atti di violenza sulla donna, che si verificano soprattutto in ambito famigliare.

È dunque all’interno di una relazione significativa, ma altamente disfunzionale che l’amore si trasforma, diviene violenza, odio, crudeltà.

Dafne come le donne vittime di violenza è costretta al sacrificio eterno, a rinunciare alla propria natura e tramutarsi in una pianta. Non ha possibilità di salvezza se non quella di rinunciare alla vita.

Eros dio dell’amore, profondamente ferito da Apollo decise di vendicarsi: lanciò nel petto di Dafne, una freccia destinata a farle respingere l’amore, e nel cuore di Apollo, un’altra deputata a far nascere la passione.

Il dio del Sole, s’innamora perdutamente di Dafne, ma la fanciulla ancora incurante dell’amore, fugge da lui.

Un giorno Apollo intravede la ninfa da lontano, la insegue e ostinatamente, le grida il suo amore. Dafne impaurita, attraversa sterpaglie, strappandosi le vesti e graffiandosi la pelle. Disperata la fanciulla si rivolge alla Madre Gea perché la trasformi. In pochi attimi Dafne si tramuta in una pianta di alloro. Il dio del Sole non riesce a raggiungerla in tempo, le ruba solo un bacio prima che anche le sue labbra siano trasformate in corteccia.

Dafne è vittima dell’amore possessivo di Apollo che, da un lato è accecato da un desiderio sessuale fuori controllo, dall’altro soffre, perché non tollera il rifiuto della fanciulla.

Apollo ama, ma non è ricambiato. Il dio del Sole altresì, dio della saggezza e del raziocinio, in preda al desiderio, attua condotte irrazionali e incurante dei bisogni di Dafne, la perseguita fino a distruggerle la vita.

Il mito è terribilmente attuale. Molti uomini maltrattanti infatti, costringono le loro compagne a corrispondere ad un ‘immagine di donna, che loro stessi si sono costruiti; quando queste donne provano ad emanciparsi o a lasciarli, rischiano di essere perseguite e/o uccise.

Perché alcuni uomini arrivano ad uccidere la donna che dicono di amare, con cui hanno condiviso un progetto di vita?

Le donne oggi sono più consapevoli rispetto al passato, delle loro competenze e rivendicano la loro autonomia anche all’interno della coppia. Questa consapevolezza, spesso si scontra con il senso di inadeguatezza di alcuni uomini, che vivono con sofferenza l’emancipazione della compagna e reagiscono con violenza.

Il femminicidio è la triste epifania di un’escalation di soprusi, umiliazioni, gelosie patologiche, dove il motivo principale che conduce gli uomini alla violenza, è l’abbandono reale o temuto, da parte della loro partener.

L’abbandono, il rifiuto, l’amore non corrisposto, sono esperienze che comporterebbero sofferenza e frustrazione a chiunque. È proprio la capacità di stare, di tollerare la frustrazione e la sofferenza che ne deriva, che è indice di salute mentale.

L’amore d’altro canto, è un’esperienza che travolge e trascina in un turbine di emozioni. Se l’innamoramento almeno nello stadio iniziale, sconfina con il desiderio cieco di possesso, e di simbiosi con la persona amata, esaurita questa fase, i due partners dovrebbero riappropriarsi dei propri confini.

Nelle relazioni sufficientemente sane vige la reciprocità, l’altro è riconosciuto come separato da sé; ogni membro della coppia mantiene la propria identità, i propri bisogni. La dipendenza conduce i partener ad una sofferenza illimitata perché li intrappola nella paura terribile dell’abbandono.

Se una donna realizza di essere invischiata in una relazione malata, è bene che si rivolga ad professionista perché l’aiuti ad affrontare la situazione, prendendone le distanze.

Senza un aiuto terapeutico, non si potrà cambiare; in questo caso la fantasia de “io ti aiuterò, io ti salverò”, purtroppo non funziona.

Una persona può cambiare e giungere a stare meglio, solo se diviene consapevole del suo problema ed è disposta ad affrontarlo attraverso una psicoterapia.

Dott.ssa Annalisa Villa Psicologa, Psicoterapeuta

3498314546

Comments


Ricevo su appuntamento nello studio di Via Pacini 76 Milano (MM Lambrate)

dal Lunedì al Venerdì dalle 08.30 alle 20.30 oppure il Sabato dalle 08.30 alle 12.30

Oppure sempre tramite appuntamento con TERAPIA ONLINE o DOMICILIARE

  • Facebook Page

Psicologo, psicoterapeuta Milano, incontri di counseling, progettualità, autostima, autoefficacia, ansia, depressione, attacchi di panico, formazione, alfabetizzazione emotiva, antiaggressione, supporto psicologico paziente oncologico

bottom of page